Andrea Babboni

di Andrea Babboni
Premetto, il titolo dell’articolo non è mio, è opera di babbo che ascolta musica anni ’70 e ha voluto per questo infilarci un riferimento alla PFM che in macchina mi fa ascoltare spesso (non male per essere dei vecchi, anche perché quando l’hanno scritta e cantata erano giovani).

Quest’anno, come l’anno scorso e come aveva fatto altre volte un po’ di anni fa quando era un po’ più giovane, abbiamo abbinato vacanze e basket in un posto fuori mano rispetto a Follonica, vale a dire Bamberg-Alta Baviera-Germania Centrale e non in aereo ma in macchina.
O.K, non siamo andati in vacanza proprio a Bamberg ma negli 8 giorni in Germania “casualmente” a Bamberg il 17 dicembre si giocava l’ultima partita di regular season di Eurolega contro Sassari e quindi la partita è diventata parte del nostro viaggio.AB1
Mio babbo non è nuovo a questi accoppiamenti, già lo scorso anno ha dato prova della sua “creatività” infilando nella vacanza in Veneto una leggerissima deviazione a Lubiana per l’Eurocup per vedere il palasport di Eurobasket 2013 che avevamo visto in tv e per la partita Olimpia Lubiana- Galatasaray Istanbul.
Mamma mi ha detto che in fondo non è stato nulla di che se ripensa ai primi viaggi fatti con lui quando in viaggio di nozze da Hammamet l’ha portato in treno a Tunisi a vedere una partita di calcio di serie A tunisina tra Club Africain Tunis e Etoilé du Sahel Sousse dove mio babbo rimase estasiato dalla partita di un giocatore della squadra di casa, un algerino, il centrale, che gli ricordava Franco Baresi o il rammarico per essere arrivati il giorno dopo che a Tunisi si era giocata una partita della nazionale di Basket tunisina contro l’Egitto e pertanto il campionato di basket era fermo o nei viaggi in Austria oppure in Croazia e Slovenia capitava sempre di “incocciare” partite di basket e calcio a Vienna, Trieste o Lubiana e Zagabria dove hanno visto la statua dedicata a Drazen Petrovic fuori dal Palasport e di scambiare due parole durante l’intervallo della partita Dinamo Zagabria-Sparta Praga di Coppa Campioni di Basket con Boscha Tanjevic e Aza Nikolic e che gliene ha parlato per tutta la vacanza come di un fatto miracoloso.

La nostra vacanza è stata bella nei primi 4 giorni, compresa la visita turistica all’Allianz Arena del Bayern Monaco, ma il clou doveva arrivare il giorno dopo a Bamberg per la partita dove avrei visto giocare la squadra per la quale faccio il tifo in Eurolega (a dire la verità fino a 2 anni fa manco sapevo che a Bamberg ci fosse il basket di alto livello) dato che in quella squadra ci gioca Niccolò Melli uno dei miei giocatori preferiti ed è allenato da Andrea Trinchieri allenatore di Milano che ha allenato le giovanili dell’Olimpia Milano poi Cremona, Caserta, Veroli, Cantù, Nazionale Greca e Unics Kazan.
Siamo partiti per andare a Bamberg un po’ così dato che per vari motivi non avevamo acquistato on-line i biglietti e il giorno prima di partire il navigatore della nostra macchina aveva deciso di abbandonarci e quindi ci siamo fatti la vacanza old-style con mappe stradali e, quando serviva, chiedendo informazioni.
Alle 14 siamo partiti da Viechtach, il paesino dove avevamo l’albergo, in Baviera sì ma sud-orientale molto vicino al confine con la Repubblica Ceca, per affrontare un viaggetto di circa 350 Km (…altri 350 al ritorno). Durante il viaggio di avvicinamento a Bamberg, come negli altri giri che abbiamo fatto durante la vacanza, abbiamo molto apprezzato il fatto che sulle autostrade tedesche non si paghi il ticket ma abbiamo anche notato che sono quasi inesistenti gli autogrill e che la manutenzione delle strade non rispecchia la famosa efficienza tedesca, in qualche punto mi sembrava di essere sulla nostra Livorno-Grosseto o sulla Fi-Pi-Li; in compenso ci sono tantissime aree di sosta ben attrezzate per chi voglia fare un pic-nic o una grigliata ma a metà dicembre all’aperto in Germania l’idea non ci ha neanche sfiorato (brrr!!!).
Alle 18 siamo arrivati a Bamberg, ho scoperto che esiste anche la versione italiana –Bamberga- mai sentita mai usata, e dato che non avevamo il navigatore e neanche una mappa di Bamberg che non abbiamo trovato né in Italia né in Germania (Bamberg ha 60.000 abitanti e non è meta turistica, tipo Grosseto dai), babbo ha deciso di lasciare l’autostrada utilizzando l’uscita Bamberg Sud e una volta tanto ci ha azzeccato perché poco dopo l’uscita, ci siamo fermati ad un bar per chiedere informazioni sulla Brose Bamberg Basketball Arena ed alcune persone, in inglese, ci hanno spiegato che eravamo praticamente arrivati e che dopo il semaforo a 200 metri da noi, girando a sinistra dopo altri 200 metri avremmo visto la Sport Halle. (ho specificato in inglese perché in tutta la vacanza, personale dell’albergo compreso, abbiamo trovato pochissima gente che parlava un inglese turistico, ne abbiamo trovate di più a Pilsen in Repubblica Ceca, città universitaria con un sacco di ragazze e donne bellissime con mio babbo che ha passato tutto il tempo a far finta di non guardarle con mamma che ha passato il tempo a guardare babbo che faceva finta di non vederle ed io che mi divertivo a guardare loro due ma anche a guardare la “fauna” locale, mhhh…. Pilsen…. potrebbe essere interessante fare l’Erasmus qui…).
Ah, già, il basket. Alle 18.15 siamo arrivati al piazzale del Palazzo dello Sport ed abbiamo lasciato la macchina in una zona “free parking” in anticipo di 15’ rispetto ai cartelli che indicavano l’inizio della possibilità di parcheggiare la macchina con l’ok degli addetti al parcheggio e ci siamo diretti alle biglietterie per acquistare i nostri 3 ticket, ma la signora alla cassa ci ha spiegato con una certa difficoltà in inglese che la cassa apriva alle 19 dato che la partita era alle 20.30 e quindi, dopo aver fatto alcune foto e riprese all’esterno del Palazzo che da fuori non sembra niente di particolare in sostanza un capannone da zona industriale ben fatto, nell’attesa ci siamo recati nel bar esterno della struttura che è anche una vera e propria “fan zone” dei tifosi del Bamberg. Appena entrati, siamo rimasti affascinati dalla cura nei dettagli del bar-pub-pizzeria-ristorante con tutti gli arredi che parlavano di basket con gigantografie di giocatori NBA del presente e del passato (Dirk Nowitzky era onnipresente quasi come MJ, Magic Johnson o Larry Bird o Kobe Bryant e Stephen Curry), dei giocatori del Bamberg e dell’EuroLega (in un angolo abbiamo visto anche una foto dell’Olimpia Milano ai tempi di Peterson con Meneghin, D’Antoni, Gallinari babbo, Bob Mc Adoo e tutti gli altri) e dopo aver bevuto un pessimo caffè i miei ed un succo di frutta io ed aver fatto una chiacchierata in anglo-tedesco-italiano con alcuni fans del Bamberg incuriositi dal mio giacchetto con la scritta “Follonica Basket” ho trovato vicino al bagno il gioco del tiro a canestro dei luna-park o delle sale gioco dove ci siamo fatti una sfida a 3 dove ho stracciato babbo e mamma segnando il secondo miglior punteggio del gioco. Alle 19 siamo tornati verso le biglietterie che hanno aperto dopo pochi minuti ed abbiamo scoperto che c’erano ancora ticket disponibili ma non proprio nei settori più economici ormai esauriti e che non avevano più 3 biglietti dello stesso settore e che quindi avremmo dovuto vedere la partita separati (quello non era, almeno per me, un problema mi sarei visto la partita da solo!). Babbo ha chiesto il prezzo dei biglietti ed un po’ a malincuore ha dovuto sborsare 30 euro a biglietto mentre aveva previsto di spenderne 50 in totale basandosi sull’informazione del sito del Bamberg. Nell’attesa di entrare abbiamo sentito una coppia parlare italiano e gli abbiamo chiesto di dove fossero e ci hanno risposto che erano di Milano e che il signore che ci aveva risposto ci ha detto che era lì per fare un’intervista a Melli e Trinchieri a fine gara essendo lui un giornalista sportivo del Corriere della Sera e facendo due chiacchiere ci ha dato una brutta notizia cioè che Trinchieri aveva deciso di dare un turno di riposo a Niccolò Melli perché 3 giorni dopo avrebbero avuto un’importante partita di campionato e quindi preferiva non rischiarlo. Alle 19.15 hanno aperto gli ingressi e dopo un breve controllo a borse e persone siamo entrati e l’ambiente rispetto all’esterno è decisamente cambiato in meglio.AB2

Nell’ampio atrio d’ingresso c’era un’orchestrina che suonava per intrattenere il pubblico nell’attesa della gara e poi WOW il resto…… bar, pizzerie, mini-pub, chioschetti per birre e panini, caffetterie, merchandising del Bamberg a go-go, gigantografie di tutti i giocatori del Bamberg compreso coach Trinchieri, l’unico giocatore che conoscevo veramente del Bamberg oltre a Melli era Zisis per averlo visto giocare a Siena in Eurolega (a proposito che differenza con gli altri 2 impianti dove ho visto partite di Eurolega cioè il PalaEstra a Siena che sarà pure carico di storia ma in alcuni settori ha ancora i gradoni in cemento e le panche di legno ed un bar microscopico in cima ad un cocuzzolo di una tribuna o il PalaMandela di Firenze un po’ meglio rispetto a Siena ma oltre all’impianto di gioco non offre nemmeno la decima parte di quello di Bamberg). Abbiamo deciso di mangiare prima della partita e quindi ci siamo “scofanati” due trancioni di pizza a testa e 1 bottiglietta di acqua minerale per uno mentre gli altri intorno a noi viaggiavano a birra, quindi alle 19.45 siamo entrati nell’Arena vera e propria e nel giro di pochi minuti abbiamo trovato i nostri settori e i nostri posti e poi ci siamo separati con i miei leggermente in piccionaia, mentre io ero molto vicino alla panchina del Bamberg da dove con il mio tablet ho potuto fare foto e video del riscaldamento e della partita con Sassari.
Già dal riscaldamento si poteva capire come le 2 squadre avevano preso in considerazione la gara, con Sassari arrivata in Germania con 10 giocatori senza 3 dei suoi stranieri e con Denis Marconato decisamente sovrappeso e con i suoi 42 anni (non entrerà in partita) mentre il Bamberg nonostante fosse già qualificato per le top sixteen vincendo sarebbe arrivato terzo mentre con una sconfitta poteva arrivare quarto alle spalle di Maccabi Tel Aviv o Daourussufaka Istanbul, pertanto nonostante il clima di festa per l’obiettivo raggiunto mi sembravano belli carichi.
Prima dell’inizio della gara Melli è stato premiato come MVP (most valuable player = miglior giocatore) del mese di novembre di tutta l’Eurolega ed il palazzo, che nel frattempo si era quasi completamento riempito nei suoi 7000 posti, ha tributato un lunghissimo applauso a Niccolò, poi è stata la volta di una bambina che in un concorso di disegni che il Bamberg aveva organizzato nei giorni precedenti nelle scuole elementari della città, aveva vinto ed il suo disegno a tema natalizio con i giocatori del Bamberg era stato riprodotto in un cartonato double-face con da un lato Melli e nell’altro il disegno della bambina. Tutto questo durante il riscaldamento, durante il quale ho visto delle bandiere dei 4 Mori con una diecina di coraggiosissimi tifosi sardi arrivati da Sassari, come mi avrebbe poi confermato babbo che ci ha scambiato qualche parola.
Finalmente alle 20.30 la partita è iniziata con il primo salto a 2 e fin dai primi minuti si è visto che la piega della gara sarebbe stata a favore di Bamberg che senza grossi problemi ha chiuso il primo quarto 20-13 e nel secondo quarto ha allargato il divario sino al 37-22. Lo spettacolo era però anche sulle tribune dove i quasi 7000 tedeschi (praticamente tutti tranne i 10 di Sassari e noi 3) facevano un bel tifo usando i cartonati rigidi a mo’ di bastone da battere sull’altra mano per fare confusione, oltre alle 2 “curve” dietro i 2 canestri con i tifosi più caldi con bandiere, tamburi e sciarpe e con quasi tutti gli spettatori con qualcosa di rosso addosso (il rosso è il colore del Bamberg), certo niente rispetto all’inferno di Salonicco (andate su youtube) ma comunque caldo.

Durante l’intervallo e i time-out spettacolino delle cheers-leaders, niente male anche se i corpi di ballo delle squadre NBA sono un’altra cosa, poi alcuni spettatori sono stati sorteggiati per provare a far canestro da 3 con i primi 2 che hanno spadellato i 3 tentativi a disposizione per poter vincere come premio un frigorifero Beko, poi è stata la volta di un ragazzo al quale lo speaker gli ha chiesto se pensava di farcela con 3 tiri a farne almeno 1 e questo ha risposto in inglese “just one” e mentre il presentatore faceva un mezzo sorrisetto nei confronti dello “sbruffoncello” questo ha preso il pallone dalla griglia e con tranquillità ha piazzato il pallone nel canestro senza neanche sfiorare la retina, il palazzo è venuto giù con un applauso pazzesco mentre degli inservienti portavano il frigorifero accanto al ragazzo per le foto. OH, con un tiro ha rimediato un frigorifero!
Al rientro dagli spogliatoi, per alcuni minuti Sassari ha provato a rientrare in gara toccando -13 sul 53-40 con palla in mano e con un tiro da 3 andato male poteva andare sul -10, invece da quel momento è iniziato lo Zisis-show che in 2 minuti ha piazzato 4 triple con Sassari che in attacco combinava disastri su disastri e dal possibile -10 si sono trovati a fine terzo quarto sotto di 27 sul 69-42. Gli ultimi 10’ sono stati puro “garbrage time” con Bamberg che ha fatto entrare tutti, ma proprio tutti, anche un ragazzino di 18 anni croato e ciò nonostante tra triple, schiaccioni e tiri liberi il divario è aumentato con i giocatori e l’allenatore di Sassari che non vedevano l’ora che il tormento finisse per tornarsene in Sardegna. Ho detto che erano entrati proprio tutti? Piccolo errore, ne sono entrati 11 su 12 mancava Melli che a 2’ dalla fine ha avuto un siparietto con Trinchieri chiedendogli di farlo entrare e con questi che si è girato verso Melli e gli ha fatto no con le dita.AB3
La partita è finita, per la cronaca, 86-54 per il Bamberg, immaginavo che avrebbero vinto ma non così, ma in fondo per me il risultato era la cosa meno importante ciò che mi è interessava di più l’avevo ottenuto, vale a dire godermi una bella partita di basket di alto livello di Eurolega in Germania con i miei genitori.
Il viaggio di ritorno, dopo aver comprato un pallone Spalding del Bamberg allo store dell’Arena, è stato un po’ più complicato del previsto con babbo che ha sbagliato 3 volte sulle autostrade tedesche, comunque dopo 5 ore di viaggio siamo riusciti a tornare in albergo, dove abbiamo trascorso il venerdì riposandoci perché sabato saremmo andati a Praga dove con sommo dispiacere di babbo non era stato possibile abbinare eventi sportivi, ma questa è un’altra storia anche se per il prossimo anno probabilmente andremo a Pola a vedere il mini-colosseo per poter abbinare qualcosa a Zagabria, con la minaccia che se non siamo d’accordo la meta alternativa potrebbe essere Gydnia o Zielona Gora in Polonia per una qualsiasi coppa europea di basket, il tutto rigorosamente in auto.

Andrea Babboni

 

 

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