Il gruppo Under 15 2016/17 della ASD Follonica Basket

Finiti gli impegni proseguono i bilanci, è la volta di Coach Cosimi che al suo rientro nell'organico del Follonica Basket, ha guidato il gruppo Under 15, coadiuvato in palestra da Simone Chiti.

- Paolo buonasera, iniziamo la nostra conversazione facendo una valutazione sulla seconda fase del campionato.
-La seconda fase è stata decisamente più costruttiva della prima in quanto il livello tecnico sì è alzato obbligando i ragazzi ad uno sforzo maggiore e ad una loro crescita tecnico-tattica.
Nelle ultime 2 gare siamo calati e in particolare sono dispiaciuto della bruttissima gara casalinga con il Volterra che in 6 ci ha letteralmente massacrato sotto tutti i punti di vista in particolare sotto il profilo atletico. Questo era parzialmente prevedibile dato che per mia scelta ho ridotto sin da inizio stagione la parte atletica per concentrarmi sulle lacune tecnico-tattiche da colmare. La scelta ha pagato per la crescita dei singoli, meno per la prestazione della squadra in particolare nelle ultime giornate. Inoltre nella seconda fase sono mancati spesso Bagnoli e Maiano, due ragazzi molto importanti nell’economia della squadra che innanzitutto ha rallentato proprio la loro crescita; inoltre anche Presenti che ha dovuto operarsi non è più rientrato saltando tutta la seconda fase.
-La chiusura agonistica è stato il Torneo di Trento, con un buon quarto posto con 2 vittorie e 2 sconfitte, vuoi farci un bilancio?
-Questi tornei hanno la duplice funzione di far confrontare i ragazzi con quelli di altre realtà nonché per fare gruppo in maniera più ludica rispetto al campionato. Ho cercato di bilanciare le due esigenze tenendo conto del loro impegno dei 9 mesi precedenti e sono rimasto soddisfatto del loro rendimento.
-Come li hai visti cambiare dall’inizio della stagione ad oggi?
-Il gruppo oggi è una squadra ed hanno fatto passi avanti nelle letture di gioco, nella gestione degli spazi in campo, nell’adeguarsi agli avversari. Rispetto alla prima amichevole di Porto Santo Stefano a metà settembre i miglioramenti, soprattutto grazie al loro impegno e dedizione, è stato enorme. Oggi difendono di squadra, corrono in contropiede, prendono iniziative, mentre abbiamo ancora difficoltà contro le difese schierate e qualche ragazzo ha ancora paura di fare la cosa sbagliata. Su questo sarà necessario lavorarci, ma tutti i ragazzi sono nelle condizioni di prendersi responsabilità.
- Su quali cose dovrà lavorare ancora di più il tuo gruppo?
-Per rispondere non si può prescindere dai singoli, metà del gruppo non è ancora sviluppata mentre gli altri sono in piena fase di crescita o lo stanno completando. Questo rende complicato un lavoro specifico di potenziamento muscolare generalizzato ma dalla stagione prossima sarà necessario curare questo aspetto, perché come abbiamo visto a Trento con squadre inferiori tecnicamente siamo stati surclassati sul piano fisico. L’altro pezzo di risposta riguarda i fondamentali di base dove si registrano ancora carenze. Spero che con il basket estivo, camp, presenza al campetto e tornei estivi di 3 vs 3 possano dare una mano in tal senso prima di riaffrontare la questione a fine agosto. Ci sarà necessità di iniziare a giocare con l’uso dei blocchi mentre questo anno abbiamo giocato prevalentemente in 1 vs 1, dai e vai e transizione. Questo talvolta contro squadre che giocavano quasi esclusivamente pick and roll ci ha messo in difficoltà ma era necessario per recuperare le carenze tecniche dei singoli. L’uso dei blocchi porta alle collaborazioni a 2 e 3 giocatori che svilupperemo con l’inizio di un gioco interno che questo anno non abbiamo avuto.
-Come è stato il tuo rapporto con i genitori?
- Sinceramente buono anche se credo che manchi ancora un pizzico di consapevolezza nella condivisione dei programmi della squadra ed una migliore organizzazione per la presenza agli allenamenti e alle partite. Ad esempio questo anno le presenze medie sono state del 70% una % non sufficiente – con differenze molto marcate tra i vari ragazzi - per una squadra che voglia ulteriormente migliorarsi. Se vorremo restare al passo di realtà importanti dovremo migliorare sotto questo profilo mettendo il basket almeno al secondo posto delle priorità.
- Quali pensi che siano le prospettive del tuo gruppo?
- Questa è una squadra in crescita in tutti i sensi. Le prospettive sono legate a due fattori:
1) le scelte della società sul tipo di campionato a cui partecipare, ricerca del risultato agonistico più o meno forte, eventuali accordi con altre società, allenamenti in spazi adeguati;
2) Sviluppo fisico dei ragazzi. Sotto questo aspetto la squadra è mediamente in ritardo ma due 2/3 mesi possono cambiare il singolo ragazzo aprendo nuove prospettive.
Il resto dipende dal lavoro fisico e tecnico in estate, la presenza costante agli allenamenti e alle partite.
- Che tipo di campionato ritieni più utile per il gruppo?
- In questo momento preferisco non sbilanciarmi in quanto sto completando la relazione per la società in cui trarrò le mie conclusioni che spero siano utili alla società stessa per prendere una decisione. Personalmente ritengo che i ragazzi debbano affrontare sfide sempre più impegnative anche a scapito dei risultati, ma questo è un discorso che meriterebbe un’intervista separata.
- Diciamo che sarà lo spunto per una prossima chiacchierata, per il momento ti ringrazio e ti auguro una buona estate.
- Grazie Alessandro, anche a te!

di Alessandro Babboni

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